Chi è Vivian Maier
Vivian Maier è stata una fotografata vissuta negli Stati Uniti e deceduta nel 2009.
La sua opera è stata del tutto sconosciuta al pubblico fino al 2007.
In quell’anno un ragazzo acquistò ad un’asta pubblica un baule pieno di rullini fotografici, per una ricerca che stava effettuando per conto proprio.
Il giovane, John Maloof, pubblicò online alcuni di quegli scatti, che subito ottennero un grande riscontro.
Maloof cominciò quindi a fare ricerche sull’autrice.
Scoprì quindi che aveva vissuto quasi sempre a Chicago, mantenendosi facendo la bambinaia e scattando foto come hobby, senza mai pubblicare nulla.
La donna era ancora viva e aveva 81 anni. Vivian non si era mai sposata ed era rimasta a vivere con la madre, dopo il divorzio dei genitori avvenuto in tenera età.
Quando Vivian aveva 49 anni la madre morì, così la donna dovete trovarsi un lavoro per sopravvivere.
Da quel momento fece la bambinaia per moltissime famiglie di Chicago, portandosi appresso sempre il proprio archivio fotografico, che arrivò ad occupare 200 scatole di cartone.
Una volta anziana la donna visse di una rendita fornita da una delle famiglie che aveva accudito e che si era affezionata a lei.
Vivian Maier morì nel 2009, senza sapere che John Maloof stava facendo di tutto per trovarla e valorizzare il suo lavoro.
La prima mostra personale di Vivian si tenne nel 2010, incoronandola come una delle antesignane degli street photographer.
Lo stile di Vivian Maier
A partire dal 2010, poco dopo la sua morte, Vivian Maier divenne molto popolare e le sue fotografie, finora sconosciute al grande pubblico, cominciarono ad essere esposte e pubblicate sui libri di fotografia.
La prima monografia interamente dedicata a Vivian Maier è Vivian Maier: Vivian Maier. Street photographer , pubblicata nel 2011 dallo stesso John Maloof.
La Maier fu una dei primi esponenti della Street Photography, visto che buona parte delle sue opere raccontano la vita quotidiana di personaggi spesso anonimi.
La Maier non frequentò mai corsi di fotografia e sviluppò uno stile molto personale, poco classico e che spesso non rispettava i canoni insegnati nelle scuole, ma molto forte ed emotivo.
Spesso i soggetti guardano in macchina, per sottolineare il legame fra il fotografo e il soggetto.
Sono numerosi anche gli autoritratti della Maier, che si fotografava riflessa in vetrine e specchi. In questo caso però la fotografa non guardava mai direttamente in macchina.
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- Maier Vivian (Autore)
- Dyer, Geoff (Autore)