Chi è Henri Cartier-Bresson
Henri Cartier-Bresson uno dei fotografi francesi noto per aver dato vita al foto-giornalismo, ma inizialmente legato alla corrente del surrealismo francese.
Henri Cartier-Bresson nasce il 22 agosto nel 1908 in Francia, a Chanteloup-en-Brie e muore novantasei anni dopo, il 3 agosto del 2004 sempre in Francia, a l’Isle-Sur-la-Sourge.
Veniva chiamato da tutti l'”occhio del secolo”.
Il suo interesse per la fotografia nasce dopo un viaggio in Costa d’Avorio, nel 1931.
Proprio durante quel viaggio capisce che il suo interesse più grande era quello di immortalare i fatti reali, la realtà vera e senza filtri. A trasmettergli questa magnifica passione furono gli scatti di un altro celebre fotografo, Martin Munkacsi.
Egli gli insegnò la voglia di guardare la realtà, non semplicemente con gli occhi, ma attraverso il suo obiettivo e da lì comprò la sua prima vera macchina fotografica, una Leica da 35 millimetri con lente da 50 millimetri.
Anche durante la seconda guerra mondiale continuò a fare il suo lavoro di fotografo, unendosi alla resistenza francese e documentando le imprese: sono rimaste nella Storia le sue foto della liberazione di Parigi.
Nel 1940 fu catturato dalle truppe naziste tedesche e incarcerato, ma dopo vari tentativi riuscì finalmente a fuggire.
Prima della guerra e dopo si dedica anche al cinema, creando anche un documentario sulla guerra.
Nel 1947 riesce ad organizzare una mostra al MOMA, a New York.
Nello stesso anno insieme a William Vandivert, Robert Capa, David Seymour e George Rodger fondò la famosa agenzia Magnum, con lo scopo di difendere il diritto d’autore dei fotografi e la libertà di informazione dei fotogiornalisti.
Negli anni successivi raggiunge la fama a livello mondiale grazie ai suoi innumerevoli reportage compiuti durante i suoi viaggi in ogni angolo del mondo come Cina, Cuba, Messico, Stati Uniti, Canada, India, Unione Sovietica, Giappone; fece anche moltissimi viaggi in Italia tra il ’51 e il ’73, documentando soprattutto la vita dei più poveri.
Proprio nel 1962 esegue qualche scatto in Sardegna per la famosa rivista Vogue. Visita Cagliari, Nuoro, Mamoiada, Orosei, Orgosolo, Desulo, Orani, Cala Gonone, Fuentes e San Leonardo di Siete.
Inizia a trascurare la fotografia verso il 1968 per dedicarsi alla pittura, altra sua grande passione.
Tra i libri di fotografia più importanti libri che ogni appassionato e non solo dovrebbe leggere e soprattutto vedere.
- “Lo sguardo del secolo”, “Fotografo. Edizione illustrata”;
- “Un silenzio interiore. I ritratti di Henri Cartier-Bresson. Edizione illustrata”,
- “Vedere è tutto. Interviste e conversazioni (1951-1998)”
- “Storia di uno sguardo. Edizione illustrata”.
Conoscere Henri Cartier-Bresson vuol dire conoscere un’anima intensa, sincera e trasparente che ha realizzato scatti veri e autentici, mostrando al mondo intero la realtà, pilastri che hanno permesso l’apertura e la vita della Magnum.
La sua vita fu piena di avventure, colpi di scena e viaggi che lo portarono a crescere sia in termini professionali che personali.
Questo genere di artista ci trasmette e ci invoglia a raccontare e a scattare sempre la verità e la bellezza in ogni sua sfaccettatura, perché un fotoreporter ha l’onore e l’onere di lasciare ai posteri la verità e la realtà documentata, lasciando poi a loro il giudizio e l’intervento sul presente.